Poema a fumetti


Dopo Il deserto dei tartari, La boutique del mistero e Un amore, il penultimo appuntamento con Dino Buzzati è riservato a un’opera che forse non vi aspettereste da un autore del genere (soprattutto, diciamocelo, da uno italiano): uno dei primi graphic novel mai pubblicati al mondo. Vi ho incuriosito? Allora preparatevi per accompagnare Orfi nello straordinario mondo di Poema a fumetti.


Titolo: Poema a fumetti
Autore: Dino Buzzati
Prima edizione: 1969, Italia
Genere: graphic novel, fantastico
Editore: Mondadori, Oscar Ink
Pagine: 250
Prezzo: 20,00 €


Immagino che tutti conoscano la storia tormentata di Orfeo ed Euridice: quando la ninfa muore per il morso di un serpente, il famosissimo musicista, figlio della Musa Calliope, scende negli Inferi per riprendersi la sua amata; qui, grazie al suo straordinario talento musicale, riesce a commuovere persino Ade e Persefone, che gli concedono di riportare in vita Euridice a patto di non voltarsi mai a guardarla. Orfeo, però, temendo di essere ingannato, non riesce a resistere alla tentazione, perdendo per sempre la possibilità di riavere l'amata al suo fianco. Ora, trasferite questa storia nella Milano degli anni ‘60, dove il giovane cantante rock Orfi, che incanta e sconvolge la folla del locale Polypus, viene a sapere della morte della sua amata Eura Storm. C’è solo un modo per riaverla: attraversare la porta dell’Inferno, che è quella della misteriosa e famigerata villa di Via Saterna, sulla quale circolano terribili leggende. Tra giacche animate e sensuali diavolesse, riuscirà questa volta Orfeo a riportare con sé la sua Euridice?


Parlando degli eroi disneyani, e in particolari di quelli prediletti da Carl Barks come Paperino e Paperon de’ Paperoni, Dino Buzzati affermava che "La loro statura, umanamente parlando, non mi sembra inferiore a quella dei famosi personaggi di Molière, o di Goldoni, o di Balzac, o di Dickens" (e io non potrei essere più d’accordo): non molti sanno infatti che, oltre a scrittore e giornalista, Buzzati era anche un talentuoso artista, come testimoniano le numerose illustrazioni che dedicò ai suoi racconti e, ovviamente, Poema a fumetti, uno dei primi graphic novel mai scritti.


Se avete letto la mia recensione di Un amore, saprete che il tema della sensualità e della passione strettamente connesse al caos è stato ampiamente trattato da Buzzati; lo stesso si può dire per quelli della solitudine, della malinconia e dello scorrere del tempo, che costituiscono il nucleo fondamentale de Il deserto dei tartari. Cosa c’è dunque di nuovo in Poema a fumetti? Il fatto che, per la prima volta, non guardiamo le cose dal punto di vista della vita, ma da quello della morte.


Quello che Buzzati ci propone è un Inferno sicuramente - e terribilmente - singolare: le anime perdute non sono circondate né da Bolge né da Gironi, ma conducono la stessa identica vita che avevano nell’aldiquà (e in fondo, credo che Milano sia un Inferno piuttosto azzeccato…); sono “felici, certo, non devono più morire, non devono più patire malattie, ferite non esistono più, nessuno ha fame, nessuno ha bisogno, tutti uguali, parlano uguale, mangiano uguale, si divertono uguale, sono felici! Sbadigliano…: questi dannati, infatti, vivono - anzi, “non vivono” - in un mondo immobile, sospeso nel tempo, dove non si possono provare emozioni e in cui è severamente proibito ricordare quelle della vita passata. Sarà proprio Orfi, con il suo straordinario dono per la musica, a donare alla turba di anime in pena, al loro custode - una vecchia giacca vuota, anzi, svuotata, che un tempo era un uomo - e perfino alle discinte diavolesse un brandello di vita che possa placare i loro rimpianti. Rimpianti, attenzione, non solo dei momenti felici, ma anche di quelli peggiori: solo grazie alla tristezza, al dolore, alla paura e addirittura alla morte possiamo infatti apprezzare a pieno la cosa straordinaria che chiamiamo vita. Che chiamiamo amore.

Ma vita e morte non possono coesistere: dove c’è l’una, l’altra diventa solo un lontano spauracchio, o un monito per la nostra coscienza. E Orfi, grazie alla sua Eura, lo scoprirà probabilmente nel modo peggiore…


Io non sono in generale un’amante delle graphic novel (durano troppo, TROPPO poco per i miei gusti) e per di più non sono capace di disegnare nemmeno una casetta con un recinto, perciò non posso davvero mettermi a giudicare il lavoro di un grande artista come Dino Buzzati. Mi permetto solo di dire che suoi disegni, pur nella loro sensuale e provocante semplicità, sono perfetti per accompagnare questa storia.


Tirando le somme, vi consiglio assolutamente di leggere Poema a fumetti: scoprirete una piccola gemma tutta italiana, un mito antico e meraviglioso (non esiste solo Madeline Miller, ragazzi!) e, soprattutto, una poesia come non l’avete mai vista.

Conoscevate Poema a fumetti? Vi ho incuriosito? Quali sono i vostri graphic novel preferiti? Fatemi sapere nei commenti!

Commenti

Post popolari in questo blog

La spada e il crisantemo

Serpent & Dove - La strega e il cacciatore

Il grande ritratto