Bar Sport


La cosa più bella che un libro possa fare è suscitare un’emozione sempre nuova nel lettore: che sia tristezza, rabbia, gioia, paura, ilarità o qualsiasi altra sensazione, un libro che non lascia indifferenti è un libro che vale la pena di essere letto. Uno di questi è sicuramente Bar Sport di Stefano Benni, che nonostante gli anni che si porta sul dorso è stato in grado di strapparmi ben più di una risata (o in alcuni passaggi dei veri e propri guaiti).


Ci sono bar e bar, e poi c’è il Bar Sport. Un bar in cui le paste non si mangiano, pena la vendetta della Luisona, la “decana” con tanto di granella in duralluminio. Un bar che vanta una fauna ricca e varia, dal tennico (sì, tennico) al professore, dal tuttofare al bimbo del gelato, dal playboy al nonno. Un bar pieno di attrazioni che si rispettino, come il flipper, il biliardo, il telefono a gettoni e molte altre. Un bar circondato da un'aura quasi mistica di storie leggendarie, per la maggior parte inventate. Ma soprattutto, il Bar Sport è un bar esilarante, divertente, scorretto che Stefano Benni ha saputo immortalare nell’unico modo che merita -un modo altrettanto esilarante, divertente, e scorretto.


Dopo aver riscritto questo paragrafo almeno 30 volte, mi è chiara una sola cosa: non si può riassumere di cosa parli questo libro. Non perché non sia chiaro o perché sia dimenticabile, al contrario; semplicemente perché è impossibile rendere il divertimento che riesce a suscitare nel lettore. Prendendo delle situazioni quotidiane (o almeno quotidiane negli anni ‘70/’80, anche se alcune cose non cambiano proprio mai) Benni riesce infatti a distorcerle, ingigantirle o trasformarle a proprio piacimento. Sfogliando le pagine di questo libro sembra quasi di trovarsi in un labirinto degli specchi: l’immagine reale viene manipolata e riflessa centinaia e centinaia di volte in una maniera sempre nuova, grottesca e molto, molto spassosa. Basta poco dunque per rendere la vita un po’ più nonsense, basta poco per alleggerire le nostre preoccupazioni e i nostri pensieri cupi, basta poco per smettere di prenderci così tremendamente sul serio: è sufficiente iniziare a sorridere di noi stessi. E magari iniziare la giornata con un bel caffè al bar di fiducia. 


Mi adeguo dunque alla morale barsportiva e smetto subito di tormentarvi con la mia recensione. Una sola cosa: leggete questo libro, e fatevi una risata di cuore. Perché certo, tra quei frammenti di vita chiamati capitoli ce ne saranno alcuni che vi interesseranno di più e altri che invece riterrete meno intriganti, ma sono sicura che Bar Sport riuscirà a strapparvi almeno un sorriso. O, chissà, un guaito, come dicevamo prima.

Solo, lasciate stare la Luisona. 


Qual è il libro che riesce sempre a farvi sorridere? Scrivetemelo nei commenti! A presto, lettori!

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